Obbligo di produrre la documentazione GDPR e valutazione di nomina del DPO.
Verificare interna conformità al GDPR
Come vengono fatte le Ispezioni G.d.F.
Supporto gratuito per la verifica GDPR
Il GDPR nasce con l’obiettivo di tutelare i dati personali delle persone fisiche che nel Regolamento vengono definite “Interessati del trattamento”. Il Regolamento conferisce agli Interessati una serie di diritti e garanzie, alcuni dei quali sono stati mantenuti dalla precedente normativa, mentre altri sono stati introdotti ex novo. I nuovi diritti e le garanzie introdotte dal GDPR sono il diritto:
- a essere informati - di sapere chi e come si trattano i suoi dati personali - di accedere ai propri dati personali - alla rettifica dei propri dati - di revoca - di opporsi al trattamento - alla cancellazione - all’oblio - di cancellare informazioni rese pubbliche - alla portabilità dei dati.
Si definisce con questo appellativo la persona fisica o giuridica, l’autorità pubblica, il servizio o l’organismo, che tratta i dati personali per conto del Titolare del trattamento.
Questa figura ha il compito di mettere in atto misure tecniche e organizzative adeguate a soddisfare i requisiti del GDPR e a garantire la tutela dei diritti dell’interessato. È per questo che i trattamenti messi in atto dal Responsabile sono tassativamente disciplinati da un contratto (o altro atto giuridico) che lo vincoli al Titolare. Devono essere determinati contrattualmente: - la materia disciplinata - la durata del trattamento - la natura e le finalità del trattamento - il tipo di dati personali e le categorie di interessati -gli obblighi e i diritti del Titolare e del Responsabile.
I dati personali sono le informazioni che identificano o rendono identificabile, direttamente o indirettamente, una persona fisica e che possono fornire informazioni sulle sue caratteristiche, le sue abitudini, il suo stile di vita, le sue relazioni personali, il suo stato di salute, la sua situazione economica, ecc.. In particolare i dati comuni sono i dati che permettono l'identificazione diretta - come i dati anagrafici (ad esempio: nome e cognome), le immagini, ecc. - e i dati che permettono l'identificazione indiretta, come un numero di identificazione (ad esempio, il codice fiscale, l'indirizzo IP, il numero di targa);
Qualora non vengano ottemperati gli obblighi sanciti dal GDPR si può incorrere in sanzioni amministrative e in sanzioni penali. Le sanzioni amministrative più alte arrivano fino a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato globale annuo e si applicano a: violazioni dei principi del trattamento, incluse le condizioni per il consenso; violazioni dei diritti degli Interessati e inosservanza delle norme in tema di trasferimento internazionale dei dati.
Le sanzioni amministrative più basse arrivano fino a 10 milioni di euro o al 2% del fatturato globale annuo e si applicano alla violazione delle obbligazioni di Titolari e Responsabili, in particolare la mancata nomina del DPO se necessaria.
Le sanzioni penali, decretate dal legislatore italiano, riguardano: il trattamento illecito di dati personali; l’acquisizione fraudolenta, la comunicazione e la diffusione illecita di dati personali oggetto di trattamento su larga scala; le false dichiarazioni rese al Garante; l’inosservanza dei provvedimenti del Garante.
Il Titolare del trattamento è "la persona fisica o giuridica, l'autorità pubblica, il servizio o altro organismo che, singolarmente o insieme ad altri, determina le finalità e i mezzi del trattamento di dati personali" (art. 4. par. 1, n. 7 GDPR). In sostanza il titolare è colui che tratta i dati senza ricevere istruzioni da altri, colui che decide "perché" e "come" devono essere trattati i dati. Il titolare del trattamento stabilisce le finalità e le modalità del trattamento dei dati personali. I dipendenti che trattano i dati personali all’interno dell'organizzazione lo fanno per adempiere ai compiti di titolare del trattamento della tua azienda/organizzazione.
Il DPO, Data Protection Officer - in italiano RPD, Responsabile della Protezione dei Dati – è la nuova figura introdotta dal GDPR e che ha la funzione di affiancare titolare, addetti e responsabili del trattamento affinché conservino i dati e gestiscano i rischi seguendo i princìpi e le indicazioni del Regolamento europeo. Il DPO è quindi un consulente tecnico e legale, con potere esecutivo. Infatti, il suo ruolo è doppio, perché non solo consiglia e sorveglia, ma funge anche da tramite fra l’organizzazione e l’autorità. I suoi compiti sono indicati in maniera puntuale nel GDPR all’articolo 39 e sono essenzialmente tre: informare, sorvegliare e cooperare. La mancata nomina del DPO, se necessaria, viene sanzionata con il 2% del fatturato annuo dell'esercizio precedente. Verifica qui se la tua attività a l'obbligo di nomina del DPO >.
Sono i dati personali rientranti in particolari categorie:
• i dati "sensibili", cioè quelli che rivelano l'origine razziale od etnica, le convinzioni religiose, filosofiche, le opinioni politiche, l'appartenenza sindacale, relativi alla salute o alla vita sessuale. Il Regolamento (UE) 2016/679 (articolo 9) ha incluso nella nozione anche i dati genetici, i dati biometrici e quelli relativi all'orientamento sessuale;
• i dati "giudiziari", cioè quelli che possono rivelare l'esistenza di determinati provvedimenti giudiziari soggetti ad iscrizione nel casellario giudiziale (ad esempio, i provvedimenti penali di condanna definitivi, la liberazione condizionale, il divieto od obbligo di soggiorno, le misure alternative alla detenzione) o la qualità di imputato o di indagato. Il Regolamento (UE) 2016/679 (articolo 10) ricomprende in tale nozione i dati relativi alle condanne penali e ai reati o a connesse misure di sicurezza.
• i dati di "profilazione" acquisiti dalle nuove tecnologie e che hanno assunto un ruolo significativo, come quelli relativi alle comunicazioni elettroniche (via Internet o telefono), ad esempio quelli che consentono la geolocalizzazione, fornendo informazioni sui luoghi frequentati e sugli spostamenti.
L’art. 82, comma 1, del Regolamento, stabilisce che “Chiunque subisca un danno materiale o immateriale causato da una violazione del presente regolamento ha il diritto di ottenere il risarcimento del danno dal titolare del trattamento o dal responsabile del trattamento“.
Tuttavia, mentre il titolare deve risarcire qualsiasi danno cagionato dal suo trattamento in violazione del Regolamento, il responsabile del trattamento risponde solo se non ha adempiuto agli obblighi a lui specificatamente diretti o ha agito in modo difforme o contrario alle istruzioni del titolare. Da tali norme si evince che i soggetti tenuti al risarcimento del danno sono il titolare del trattamento ed il responsabile incaricato.
Le associazioni, così come tutte le organizzazioni non profit, sono tenute ad ottemperare agli obblighi privacy al pari delle realtà imprenditoriali. Per quanto attiene alle imprese e/o cooperative sociali, guardando alle disposizioni del Garante ed alle linee guida del WP29, si può rilevare come è frequente da parte loro di un trattamento, non occasionale, di dati relativi a soggetti minori, disabili, anziani o più “deboli” ovvero trattamenti di categorie particolari di dati ai sensi dell’art. 9 o dati relativi a condanne penali e a reati di cui all’art. 10.
Pertanto, sono tenuti alla nomina di un DPO gli Enti ed Associazioni che, nello svolgimento della loro attività principale, svolgono un monitoraggio sistematico su larga scala dei beneficiari/destinatari della loro attività o compiono un trattamento non occasionale di dati relativi a soggetti vulnerabili o compiono trattamenti su larga scala di dati “particolari” (ex sensibili) o di dati giudiziari interconnessi con altri dati personali raccolti per finalità diverse.
Le Linee Guida europee (WP29 Data Protection Working Party) hanno indicato a titolo esemplificativo come soggetti che svolgono trattamenti su vasta scala gli ospedali, le aziende di trasporto, le compagnie assicurative e gli istituti di credito, ecc., identificando ambiti territoriali corrispondenti a Province, Regioni, Stati...
Il Garante ha identificato vi siano trattamenti trattamenti "su larga scala" assai frequenti per gli ETS (Enti Terzo Settore), ed in particolare, i:
→ “Trattamenti non occasionali di dati relativi a soggetti vulnerabili (minori, disabili, anziani,
infermi di mente, pazienti, richiedenti asilo)”
→ “Trattamenti di categorie particolari di dati ai sensi dell’art. 9 oppure di dati relativi a condanne penali e a reati di cui all’art. 10 interconnessi con altri dati personali raccolti per finalità diverse”.
Sono quindi tenuti alla nomina del DPO gli Enti del Terzo Settore che, nello svolgimento della loro attività principale, svolgono un monitoraggio sistematico "su larga scala" dei beneficiari/destinatari della loro attività o compiono un trattamento "non occasionale" di dati relativi a "soggetti vulnerabili" (minori, disabili, anziani, infermi di mente, pazienti, richiedenti asilo) o compiono trattamenti "su larga scala" di dati “particolari” (ex sensibili) o di dati giudiziari interconnessi con altri dati personali.
L’art. 37 stabilisce che siano obbligati a nominare il DPO, oltre agli enti pubblici:
b) i (Titolari) privati che hanno come attività principale lo svolgimento di “trattamenti che, per loro natura, ambito di applicazione e/o finalità, richiedono il monitoraggio regolare e sistematico degli interessati su larga scala”;
c) i (Titolari) privati la cui attività principale consiste “nel trattamento, su larga scala, di categorie particolari di dati personali di cui all’articolo 9 o di dati relativi a condanne penali e a reati di cui all’articolo 10”.
Entro il 25 maggio 2018 per le aziende già attive alla data. Per le aziende con inizio attività dopo il 25 maggio 2018, la nomina del RPD/DPO è obbligatoria prima dell'avvio in attività dell'azienda.
La relazione del Titolare in merito alla nomina del DPO è necessaria, in quanto la decisione della nomina del DPO viene delegata alla valutazione dello stesso Titolare del trattamento.
La mancanza della nomina del DPO, se necessaria per la tipologia dei dati oggetto del trattamento, viene sanzionata con l'importo pari al 2% del fatturato annuo dell'esercizio precedente.
Il Documento GDPR di conformità aziendale consiste nella elaborazione e stampa dei seguenti documenti:
1 - Registro delle Attività di Trattamento del Titolare
2 - Inventario assets aziendali
3 - Configurazione informative e consensi
4 - Documento valutazione impatto
5 - Valutazione dei rischi
6 - Misure di minimizzazione dei rischi
7 - Gestione e nomina dei soggetti autorizzati
8 - Gestione e nomina dei Responsabili
9 - Gestione della violazione dei dati
Sono documenti e regolamenti recanti le disposizioni al personale e altri soggetti in merito alla privacy.
1 - Organizzazione aziendale Privacy
2 - Regolamento Utilizzo Sistemi ICT
3 - Data Breach
4 - Disaster recovery
5 - Business continuity
6 - Cyber Security
7 - Backup e Retention
8 - Attivazione utenze (User Access Life-cycle Management)
9 - Amministratore di sistema
Il DPO viene incaricato tramite documento di nomina. Ha il ruolo di Consulente e controllore. Le principali attività:
1 - Consulenza e supporto al Titolare
2 - Supporto al personale aziendale
3 - Supporto all'elaborazione del Documento di impatto
4 - Supporto al definizione dei trattamenti
5 - Consulenza in caso di eventi con criticità
6 - Audit periodici per la verifica della conformità
7 - Audit periodici sull'applicazione delle Policy aziendali
8 - Relazione annuale sulle attività e conformità aziendale
9 - Supporto al Titolare in caso di Ispezioni
Il Comandante del Gruppo Privacy rilascia una breve intervista riguardo
al Regolamento GDPR e agli interventi di verifica del Gruppo Privacy.
Il Regolamento europeo GDPR sulla Privacy
A chi è rivolto
La conformità al GDPR
Ispezioni e sanzioni
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